«Il
saronnese ha un rappresentante leghista in provincia. Il PD No.»
Saronno
19 Dicembre 2021
Il
saronnese ha un rappresentante leghista in provincia: Luca Panzeri.
Il PD invece sebbene avesse i numeri per eleggere un rappresentante
saronnese ha preferito logiche di partito e non territoriali, forse
per i loro continui litigi?
Ottimo lavoro del responsabile
enti locali Alessandro Fagioli, vice presidente uscente della
Provincia che è riuscito per la quarta volta consecutiva a far
sedere un rappresentante leghista del saronnese in Provincia. La
prima volta Silvano Garbelli ex Sindaco leghista di Gerenzano, la
seconda volta Carlo Pescatori consigliere comunale leghista di
Saronno, la terza volta Alessandro Fagioli Sindaco leghista di
Saronno e la quarta volta Luca Panzeri ex Sindaco leghista di
Origgio. Risultato ottimo che ha portato una rappresentanza del
saronnese in Provincia, cosa che invece il PD non è riuscito a
fare. Oggi sebbene il PD e la sinistra siano in maggioranza a
Saronno non sono riusciti a eleggere nessun rappresentante del
saronnese. Con i voti dei consiglieri comunali del PD e delle
civiche di sinistra avrebbero potuto eleggere un consigliere
provinciale saronnese, così come facevamo noi quando eravamo in
amministrazione riuscendo a eleggere un rappresentante leghista del
saronnese. O il PD di Saronno non conta niente in Provincia
oppure sono talmente divisi da non riuscire a votare per un solo
candidato saronnese preferendo esprimere altre preferenze per altri
candidati, così come comandano le loro tante correnti di partito. È
una brutta vicenda che dimostra come il PD saronnese ed il centro
sinistra in generale tenga più agli interessi di partito rispetto a
logiche di rappresentanza territoriali. Fortunatamente grazie
alla Lega, Saronno ed il saronnese può contare su un proprio
rappresentante in Provincia: Luca Panzeri. Grazie a Luca di
essersi preso questo impegno.
Il saronnese Giovanni Maria Pedrani : vincitore del Premio Speciale della Giuria Città di Ladisdopoli – premio letterario internazionale.
Eccolo in una intervista di Stefano della Mondadori di Saronno di qualche anno fa.
Raffaele Kohler swing band in Piazza Libertà a Saronno.
Sette elementi dotati di grande tecnica hanno suonato ballabili swing anni ’30 e ’40 e e brani più recenti.
Auguri del sindaco Airoldi e della vice sindaco Succi.
Cioccolata e panettone a volontà
«Cittadinanza
onoraria al milite ignoto. Sia una scelta limpida e unanime di tutto
il consiglio comunale»
Saronno
18 dicembre 2021
Martedì
21 dicembre il consiglio comunale finalmente si riunirà per
deliberare la cittadinanza onoraria al milite ignoto, in extremis
quando ormai l’anno del centenario sta per volgere al termine.
Ci
siamo già occupati nei mesi scorsi delle ragioni di tale ritardo,
imputabile esclusivamente al lassismo dell’amministrazione guidata
dal sindaco Airoldi.
Ora
è il momento di festeggiare insieme alle associazioni d’arma
presenti in Città.
La
Lega Lombarda è riconoscente nei confronti di tutte le realtà
associative di derivazione militare per il costante impegno a favore
dei saronnesi e per quanto esse rappresentano per la collettività in
termini di aiuto, abnegazione, sicurezza, sacrificio, difesa della
patria.
Affronteremo
in consiglio comunale, con il nostro intervento, l’importanza del
milite ignoto per Saronno e per i saronnesi.
Oggi
ci limitiamo ad esprimere un auspicio: oltre al voto favorevole del
gruppo consiliare della Lega Lombarda attendiamo
l’unanimità di consensi per ciò che il “simbolo” del milite
ignoto rappresenta per la nostra comunità;
simbolo che va ben oltre gli schieramenti politici e l’appartenenza
a maggioranza o minoranza.
Auspichiamo
che si tratti di un momento di festa e celebrazione unitaria senza se
e senza ma, senza distinguo né votazioni segrete.
Legambiente e il “Parcheggio-Parco” di via de Balaguer: impatti chiaro-scuri sulla mobilità saronnese del futuro e sulla rigenerazione urbana
L’infrastruttura in progetto si colloca nel retro stazione, a cavallo tra via Gaudenzio Ferrari e via Varese, all’interno dell’area ex CEMSA. A valle di lunghe vicissitudini economiche avvenute a cavallo tra i decenni 2000 e 2010, lo stato di fatto (ossia: realizzazione del supermercato generi alimentari e non alimentari, dei negozi di cibo per animali e di prodotti per la casa con relativo parcheggio non drenante e pista ciclabile fine a se stessa) e gli interventi futuri rispondono al progetto approvato con Delibera di Consiglio Comunale n°32 del 30 maggio 2019 che tuttora prevede:
Lotto 1: strutture commerciali a singolo piano e relativo parcheggio (10500 m2);
Lotto 2: torre di altezza massima 60 m (4300 m2);
Lotto 3: condominio di altezza massima 30 m (5200 m2);
Lotto 4: funzione pubblica (20400 m2), prevalentemente a parco (17500 m2).
Allo stato attuale solamente il lotto 1 è stato realizzato; i lotti 2 e 3 ci risultano in fase di definizione architettonica con gli uffici comunali mentre per il lotto 4 non sono giunte notizie fino alla pubblicazione in Albo Pretorio della Delibera di Giunta Comunale n°112 dell’8 ottobre 2021.
L’atto di indirizzo individua tre strutture oggetto di rigenerazione urbana di cui la Giunta intende perseguire la restituzione all’uso mediante Finanza di Progetto (Project Financing) e fissa i relativi criteri guida. In termini più espliciti: si prevede che un soggetto privato si faccia carico degli investimenti più corposi, ottenendo in cambio un privilegio sugli introiti che le attività genereranno almeno fino a completo ritorno dell’investimento iniziale.
Tra tali strutture compare anche il nostro lotto 4, con una differenza: esso è denominato non Parco, bensì Parcheggio-Parco. Infatti, con l’obiettivo di affrontare l’annosa e ben nota carenza di posteggi in area retro stazione, viene inserito l’ulteriore elemento del parcheggio interrato, evidentemente necessario per gli equilibri del Project Financing trattandosi di struttura che genera fatturato, a differenza del semplice parco.
Le principali osservazioni che ritiene di formulare Ambiente Saronno OdV, circolo locale di Legambiente, sono le seguenti:
1. La soluzione individuata dalla Giunta appare tecnicamente corretta nell’ambito delle finalità che (immaginiamo, pur perplessi) si propone: recuperare un’area ad oggi degradata e inaccessibile, ampliare i parcheggi di interscambio presso la stazione, garantire gli equilibri economici; d’altra parte tra i criteri di indirizzo è prevista tutta una serie di verifiche di compatibilità territoriale.
2. L’ampliamento dei parcheggi presso la stazione in centro città porta tuttavia a un potenziale problema di dimensioni maggiori, storiche: ossia la solo temporanea risoluzione del deficit di posteggi nella zona; tra alcuni anni, nell’ipotesi di un utilizzo intensivo del nuovo parcheggio interrato, la sua attrattività potrebbe generare un nuovo deficit di posteggi; quali superfici useremo allora per ampliare ulteriormente? La creazione di nuovi parcheggi qui appare relativamente accettabile solamente nel caso in cui fosse realizzata contemporaneamente una vera pista ciclabile lungo via Varese, sopprimendo tutti i posteggi che risultassero interferenti: incentivo alla mobilità ciclistica e parcheggi più vicini alla stazione. Quali saranno le conclusioni del Piano Generale del Traffico Urbano in merito a questi flussi? Non sarebbe meglio diminuire il numero di stalli piuttosto che conservarli o addirittura incrementarli? E i parcheggi per il condominio e per la torre che ruolo avranno in questo bilancio?
3. Non bisognerebbe insistere esclusivamente sui flussi che gravitano sulla stazione in centro città, ormai ineluttabilmente satura almeno nei giorni feriali e negli orari di punta; la stazione di Saronno Sud è al contrario un’infrastruttura sottoutilizzata che potrebbe assorbire parte del traffico non più gestibile dalle povere vie del nostro centro se inserita in un contesto urbano funzionale e rassicurante, con capacità di interscambio ancora maggiore.
4. La presenza di un parcheggio interrato al di sotto di un parco pubblico pone il problema della compatibilità delle superfici di areazione, come anche correttamente individuato dalla Delibera stessa, ma pure un potenziale vincolo alla dimensione e al numero di essenze arboree che potranno essere messe a dimora (quanto potrà essere spesso lo strato di terra disponibile per la vita delle piante?); un parco pubblico senza alberi di una certa rilevanza, oltre a mancare l’obiettivo di recupero delle fallanze pregresse, non potrebbe ritenersi una realizzazione completa e soddisfacente; inoltre, qualora qualcuno dei vincoli territoriali (griglie di aerazione, impatto visivo, impatto sonoro, traffici non gestibili dalle vie afferenti…) risultasse impossibile da soddisfare, quale diverrebbe il progetto? Una buona volta il puro e semplice parco oppure sarà mantenuta la fossa attuale?
5. Il cantiere del parcheggio interrato escluderà la realizzazione del parco per diverso tempo e potenzialmente fino a termine lavori; qualora il cantiere si arrestasse per qualche imprevisto o per la necessità di acquisire pareri o autorizzazioni, anche la formazione del parco ne risulterebbe ritardata; nella memoria di alcuni nostri iscritti, ex studenti al Politecnico di Milano, è vivido il ricordo del sofferto parcheggio di via Ampere all’uscita di Piola M2 che ha creato notevoli disagi in superficie per quasi dieci anni; possiamo consapevolmente permetterci questo rischio a Saronno, città soffocata da aree dismesse non valorizzate (finora), dall’inquinamento atmosferico, dal traffico, dal consumo di suolo, dalla mancanza di spazi di aggregazione e in sostanza di bellezza naturale?
6. Un’ultima osservazione riguarda la natura dello strumento scelto per la realizzazione: la Finanza di Progetto consente sicuramente di realizzare progetti importanti, assolutamente non gestibili con il bilancio comunale (si pensi anche all’intero Palazzo Visconti), ma presuppone un rischio di impresa: a chi sarà in carico il rischio di impresa per il nuovo Parcheggio-Parco? Nel caso rimanesse al Comune, sarebbe l’intera comunità a dover rimborsare al privato i possibili mancati introiti, con tutte le conseguenze del caso. Posto che il disfattismo non è un atteggiamento che ci appartiene, d’altra parte abbiamo notizia recente della sosta selvaggia di fronte al Municipio, sede della Polizia Locale con multe quasi assicurate, piuttosto che utilizzare l’adiacente autosilo di via Milano (a pagamento); sicuramente se gli automobilisti replicheranno questo atteggiamento anche per il nuovo silo sovviene qualche dubbio sul quadro economico, che sugli introiti della sosta a pagamento inevitabilmente si baserà.
In conclusione, è importante rimarcare come questo isolato di Saronno, di accoglienza per numerosi ospiti anche stranieri, sia assillato da problematiche di ordine pubblico (spaccio, tossicodipendenza, sporcizia, disturbo della quiete …) dovuti anche alla mancanza di un contesto urbanistico attrattivo e gradevole per la società civile, che abbia un effetto spontaneamente dissuasivo; è evidente la necessità di uno spazio aggregativo, ma civile. Per non parlare poi dei benefici ambientali (controllo della temperatura, ossigenazione, biodiversità) di un’area verde adeguatamente alberata.
Aspetto certamente non secondario è anche l’integrazione del futuro Parco con l’area dismessa ex Isotta Fraschini, poiché attraverso questo avverrà presumibilmente l’accesso dei professori e degli studenti dell’Accademia delle Belle Arti di Brera provenienti da Milano. All’interno della stessa ex Isotta Fraschini è presente un bosco spontaneo che, per essere accessibile, dovrà – secondo le ipotesi – essere in gran parte abbattuto e nuovamente piantumato previa bonifica del terreno, con evidente allungamento dei tempi. Possiamo permetterci di aspettare anche il parcheggio-parco, soprattutto per i necessari effetti di mitigazione sulla qualità dell’aria?
Ciò detto, Ambiente Saronno invoca la massima trasparenza da parte della Giunta Comunale su questo progetto, per tutti gli aspetti evidenziati, non solo a giochi fatti ma anche mentre vengono elaborate le scelte definitive, poiché il nuovo Parcheggio-Parco interverrà sugli equilibri trasportistici, economici, sociali, e ovviamente ambientali, della città intera.
Ci
si chiede come abbia fatto l’Amministrazione comunale di Saronno a
farsi scappare dalle mani una cospicua somma di danaro messa a
disposizione dallo Stato Italiano e destinata alla costruzione della
nuova Rodari. Ebbene l’unica risposta razionale porta proprio a
ritenere che chi troppo vuole, nulla stringe. Il Sindaco Airoldi
infatti ha ritenuto opportuno accantonare il progetto della nuova
Rodari messo a punto dalla precedente amministrazione, progetto che
aveva ottenuto il finanziamento del Miur, per formularne un altro
nettamente più costoso (oltre il doppio del contributo ministeriale)
e complesso che non ha potuto essere aggiudicato nei termini
previsti. Il maggior costo deriva prevalentemente dal fatto che
esso prevede la costruzione di una palestra e la realizzazione di un
parco. Si tratta di aggiunte che appaiono inutili poiché facilmente
sostituibili da valide alternative già esistenti. E se proprio
l’amministrazione in carica avesse ritenuto assolutamente
indispensabili tali aggiunte, avrebbe potuto mettere a punto altro
progetto esclusivamente dedicato a palestra e giardini, evitando che
diventasse parte del progetto finanziato dal Miur ed evitando quindi
la clamorosa perdita del finanziamento. Certo, il progetto
integrativo avrebbe dovuto reperire altre risorse economiche, diverse
da quelle statali. Ma un tale percorso avrebbe evitato di perdere la
cospicua somma di danaro dedicata alla costruzione della nuova
Rodari. Appare altresì opportuno che l’amministrazione Airoldi
chiarisca in Commissione Urbanistica le ragioni politiche e tecniche
che hanno richiesto la realizzazione di un altro progetto, differente
da quello già sostenuto dal Miur e tanto complesso da non riuscire a
conservare tale finanziamento. E’ sintomo comunque di poca
galanteria attribuire, seppur velatamente, le responsabilità di
questa disfatta all’Ufficio Tecnico del Comune di Saronno, costituito
da validi professionisti. Piuttosto è opportuno prendere atto del
fatto che la scelta politica di modifica ed integrazione del progetto
finanziato a suo tempo dal Miur non doveva essere praticata perchè
fallimentare.