Comunicato
Stampa n. 107/2021:
«Cari
Dem Saronnesi, anche sui medici non la raccontate mai giusta»
Saronno
3 Settembre 2021
Una
delle sfide attuali è quella di riuscire a fare più chiarezza
possibile nella discussione politica. Gli slogan sommergono di gran
lunga i contenuti e le proposte rischiano di essere offuscate da
accuse prive di contesto.
I
colleghi del Partito Democratico, con i loro consulenti alla
comunicazione, come sempre utilizzano le solite critiche ripetute
allo sfinimento, sperando così di introiettare il loro messaggio
elettorale nelle teste degli elettori. Peccato che la realtà sia
diversa dal mondo tragico e oscuro dipinto dagli stimati avversari:
giusto per dare onore al contesto reale in cui siamo immersi, è
notizia del Marzo 2021 che la sanità lombarda sia considerata
un’eccellenza secondo una ricerca internazionale ad opera della
notissima rivista americana Newsweek in collaborazione con l’istituto
di ricerca Statista Inc. I risultati prodotti dalla collaborazione
tra pubblico e privato secondo il sistema di cui la Lega è stata ed
è promotrice, danno quindi evidenze di concreto successo, rispetto
alle storie tragiche raccontate dal PD e soci.
Proprio
partendo da questi successi riconosciuti e promossi anche
dall’estero, bisogna continuare verso un continuo miglioramento del
servizio pubblico che la sanità lombarda deve offrire ai suoi
cittadini, che, ricordiamolo, sono i contribuenti più “generosi”
d’Italia con 54miliardi di residuo fiscale annuo. In questo spirito
di sinergia tra pubblico e privato, trova la sua ragion d’essere la
richiesta di aumentare i finanziamenti per le borse di studio per i
Medici di Base, e a conforto di questa posizione, vediamo brevemente
la fotografia attuale, le responsabilità e le mansioni che prevede
l’attuale architettura istituzionale, e come si inserisce la nostra
proposta.
Secondo
quanto diffuso dalla Federazione Italiana dei Medici di Medicina
Generale, nei prossimi cinque anni, su base nazionale, smetteranno di
esercitare 14.908 medici di famiglia – circa il 53% del totale –
con la conseguenza che circa 14 milioni di italiani rischiano di
rimanere senza medico di base. Fra tagli e
minori entrate il Sistema Sanitario Nazionale ha perso negli ultimi
dieci anni 37 miliardi di euro, di cui circa 25 miliardi nel
2010-2015 per tagli conseguenti a varie manovre finanziarie ed oltre
12 miliardi nel 2015-2019, quando alla sanità sono state destinate
meno risorse di quelle programmate per esigenze di finanza pubblica.
Le regioni più penalizzate sono state proprio quelle, come la
Lombardia, che hanno sempre avuto una programmazione finanziaria
d’eccellenza, riconosciuta dalle principali agenzie internazionali
di rating. La nostra regione, addirittura, pur avendo il bilancio
sanitario più efficiente d’Italia, è quella che ha pagato il
prezzo più alto.
Inutile
ricordare agli attenti Dem, che il PD è stato costantemente al
governo negli ultimi dieci anni, ma consci che i colleghi saronnesi
non possono avere responsabilità diretta, ci limitiamo a ravvisare
che questa depauperazione della Sanità pubblica nazionale e lombarda
è avvenuta nel silenzio più totale del Partito
Democratico e di tutte quelle forze politiche che ora, come durante
il periodo pandemico, gridano allo scandalo e cercano di addossare
alla Lombardia tutte le colpe.
Arrivando
all’inserimento di nuovi medici di base, oggetto della nostra
richiesta, la programmazione delle borse di studio per il
corso di formazione in medicina generale è definita a livello
nazionale, di concerto fra il Ministero della Salute e il
Ministero dell’Università e della Ricerca. I risultati
emersi dalle decisioni prese sono assolutamente insufficienti
rispetto alle necessità della Lombardia:
- 90
borse di studio per il triennio 2016/2019;
- 100
borse di studio per il triennio 2017/2020;
- 317 borse di
studio per il triennio 2018/2021 a cui la Lombardia ne ha
aggiunte ulteriori 35 con risorse proprie;
- 313 borse di
studio per il triennio 2019/2022;
- 174 borse di
studio per il triennio 2020/2023.
Per
far fronte a tale inefficienza, Regione Lombardia ha approvato le
linee di sviluppo del corso di formazione in medicina generale,
prevedendo l’attuazione del tirocinio professionalizzante: in
questo modo, gli specializzandi potranno sostituire alcune attività
teoriche con la pratica sul campo e la conseguente assegnazione di un
massimo di 1.000 assisti.
La
stessa deliberazione intende promuovere la conciliazione della
sostenibilità economica degli specializzandi con l’attività
didattica: con questo presupposto, infatti, allo specializzando
vengono riconosciuti gli stessi incentivi del Medico “titolare”,
in particolare per quanto concerne la medicina di gruppo e per il
personale di studio.
A
fronte di quanto fatto dalla Regione a guida Leghista, le rchieste
allo stato centrale sono:
-
ristabilire un numero congruo di borse di studio che sia almeno al
pari della programmazione 2019/2022 di 313 borse di studio. Inoltre,
visto il periodo emergenziale la fine del corso di specializzazione
per i 379 tirocinanti, pur mantenendo il monte ore curriculare, e
assegnare loro fino a 1.500 pazienti ciascuno.
-
rivedere l’Accordo Collettivo Nazionale, dando ai Medici di Base
una premialità economica per quanti decidano di aumentare il
proprio massimale di assistiti.
-
incentivare il lavoro in equipe multidisciplinare con infermieri,
psicologi, assistenti sociali, e prevedere il supporto della
telemedicina.
-
l’aumento della quota di assistiti per i medici in formazione,
dagli attuali 650 ai 1.000, mantenendo la borsa di studio e che il
Ministero confermi la scelta di Regione Lombardia.
-
semplificare il sistema di assegnazione degli ambiti carenti e di
valutare una ridefinizione degli accessi alle facoltà di medicina,
con particolare riferimento del numero chiuso
Per
rispondere infine ai cari colleghi saronnesi del Partito Democratico,
Speranza e il Pd chiedono alla Lombardia di incrementare il numero di
borse di studio attraverso risorse proprie. Fermo restando che la
Lombardia finanzia lo Stato italiano con oltre 54 miliardi di euro di
residuo fiscale, è impensabile che le risorse del Fondo Sanitario
Nazionale assegnate alla nostra regione debbano andare ad ottemperare
ad una mancanza dello Stato. Perché mai dovremmo tagliare sulle
cure ai malati oncologici – per fare un esempio – per rimediare
ad un’inadempienza statale?
Segreteria
Politica
Lega Lombarda Saronno