FABRIZIO TURBA – SOTTOSEGRETARIO ALLA PRESIDENZA DI REGIONE LOMBARDIA
TURBA: “ELETTRIFICAZIONE
DELLA COMO-LECCO SI FARÀ, HA VINTO IL TERRITORIO”
(6
maggio 2021) “Il Governo ha accettato la proposta di Regione Lombardia di
inserire nel Pnrr (Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza) il progetto
dell’elettrificazione della linea ferroviaria Como-Lecco, un risultato
importante ottenuto grazie all’impegno della Regione e alla Lega al Governo”.
Lo annuncia il sottosegretario alla Presidenza di Regione Lombardia, Fabrizio
Turba.
“E’
un’ottima notizia per il nostro territorio e per i circa 5.000 lavoratori
frontalieri – ha esclamato – ai quali certamente la nuova infrastrutturale
renderà gli sposamenti più agevoli. Inoltre, la nostra Provincia ne trarrebbe
enormi vantaggi per gli scambi commerciali. Ringrazio dunque i rappresentanti
della Lega in Parlamento e al Governo, soprattutto il Sottosegretario, comasco,
Nicola Molteni, sempre attento alle esigenze della Comunità Comasca e
Viceministro alle Infrastrutture Alessandro Morelli”.
“Adesso
però non bisogna mollare – avverte Turba – per non sprecare un’occasione
storica, per questo è indispensabile che RFI non perda tempo e si affretti
nelle varie fasi progettuali dell’opera per arrivare finalmente a tagliare il
traguardo e fare in modo che il progetto diventi realtà”.
Comunicato Stampa n. 55/2021: «Tre Valli Varesine e Sport: dall’amministrazione slogan studiati, mentalità chiusa e scarso senso pratico» Saronno 6 Maggio 2021 Non mi aspettavo che il mio precedente comunicato avrebbe suscitato la risposta di uno degli esponenti politici più mediatici della città. Luciano Silighini Garagnani, cita Tito Livio: “potius sero quam nunquam”, meglio tardi che mai. A leggere queste parole mi sovviene l’espressione che Renzo rivolge a Don Abbondio, nei Promessi Sposi del Manzoni: “Che vuol ch’io faccia del suo latinorum?” Già perché dopo parole così importanti, è tornato alla sua occupazione principale: fare un gran cinema. Dato che mi occupo di sport, e non della settima arte, mi sarei però aspettato una risposta in tema. Accusa l’amministrazione Fagioli di essere stata la peggiore in 70 anni a Saronno. Giudizio che mi pare forte, esagerato anche, forse mosso da rancori personali. Perché stando in tema di sport definire quella Fagioli la peggiore negli ultimi 70 anni mi pare alquanto sconclusionato come giudizio. Partiamo dalla situazione ereditata dalla precedente giunta, quella Porro, a guida PD. Definirla tragica è un eufemismo. Quanti ricordano il piagnisteo dell’ex sindaco su Rai 3, in un tg regionale, per lo stato delle tribune e della pista? Se lo stadio cittadino era così ridotto a mal partito era responsabilità di un susseguirsi di gestioni lassiste in merito, che partono da quel Gilli, fortemente sostenuto dal buon Silighini. Chi ha trovato i fondi e ha provveduto a rimettere in condizioni di agibilità la tribuna principale, gli spogliatoi e la pista? La giunta Fagioli. Cosa che sarebbe il caso ricordasse anche l’attuale assessore allo sport, Musarò, che durante la commissione sport di lunedì sera ha menzionato presunti impianti non a norma e non in sicurezza in città, salvo poi non essere minimamente in grado di spiegare quali fossero. Vada a ripassare quanto fatto nei 5 anni precedenti: oltre allo stadio, altri impianti sono stati oggetto di interventi di messa a norma. Questi interventi hanno riguardato palestre delle scuole, pala Dozio e Pala Exbo, con inaugurazione di una pista di pattinaggio su ghiaccio coperta. Si aggiunga l’acquisizione di uno spazio per permettere l’ampliamento del campo da softball, casa delle vicecampionesse d’Italia, che a breve ospiterà gli Europei, con l’idea di farne anche un centro federale. Così si lavora per promuovere seriamente lo sport in una città, portando le nazionali, le federazioni e le competizioni internazionali. Non con gli slogan. Anche gli ultimi interventi destinati alla piscina locale, sono stati previsti e messi a bilancio dalla precedente amministrazione. Sarebbe interessante avere una risposta dall’assessore allo sport, oltre allo scaricabarile, verso altri assessorati, e al limitarsi a dire che il suo compito è promuovere lo sport. Come pensa di fare se non si interessa nemmeno dello stato delle strutture? Se ho già parlato del softball, molto è stato fatto anche per il sostegno del resto dello sport locale. Si è provato a sostenere l’atletica, organizzando suggestive gare di salto con l’asta in Piazza Libertà, il running, con il Running Day, e il ciclismo, con la tanto vituperata Tre Valli Varesine. Si è anche cercato di dar modo di tenersi in forma a quelle persone che non sono iscritte a nessuna delle associazioni sportive cittadine, con la realizzazione del percorso sportivo nel quartiere Aquilone. Per rispondere all’accusa di aver tralasciato il marketing territoriale, chiedo all’ex esponente di Forza Italia, cosa si sarebbe dovuto fare di più, in campo sportivo, per cercare di lanciare l’immagine di Saronno, oltre a cercare di metterla sulla mappa del ciclismo internazionale? Colgo anche l’occasione per rispondere al presidente della commissione sport. Capisco che nell’idealismo dei 20 anni ci si getti di slancio nel tentare di cambiare il mondo, ma vorrei fargli notare che il mio precedente comunicato non era motivato da una semplice avversione per la cancellazione della partenza da Saronno della Tre Valli. È normale a vent’anni chiudersi in giudizi di buono e cattivo, secondo rigide categorie kantiane. Le citazioni di De Gregori magari ispireranno tenerezza nei lettori dei comunicati, ma mi sento di chiedere però di andare un po’ oltre, di essere concreti, realisti e valutare le obiezioni mosse alla corsa con un minimo di lungimiranza. Ora ricopre un ruolo istituzionale e deve pensare al bene della città. Cosa che mi pare non abbia ben chiara, date le sue parole: “non basta solamente un evento ciclistico per rendere Saronno un fiore all’occhiello sportivo”. Vero è che non basta un singolo evento sportivo a fare di Saronno un punto di riferimento sportivo, ma l’evento a cui si riferisce poteva essere un trampolino e con il tempo un fiore all’occhiello per la città, quando questa fosse diventata un punto di riferimento sulla mappa dello sport italiano. Questa affermazione, deludente per quanto mi riguarda, è sintomatica di una mentalità chiusa, che guarda solo a Saronno, dimenticandone il comprensorio, dimenticandone la posizione strategica, sarebbe fuori luogo in una frazione, figuriamoci in una città. Soprattutto vorrei porre al presidente di commissione una domanda: come posso farmi piacere, per seguire il suo ragionamento, una manifestazione che da quanto ci è dato sapere non è nemmeno sulla carta, visto che non c’è neanche un contratto? Della Tre Valli si sa abbastanza, visto che si parla di una gara che quest’anno vedrà la sua centesima edizione, con un albo d’oro di altissimo livello. A tal proposito mi preoccupa vivamente l’assenza di trasparenza riguardo questa nuova iniziativa, visto che l’assessore non ha nemmeno avuto la cortesia di dare precise informazioni in merito a questa “bellissima” manifestazione. Quale sarebbe il motivo di tanta segretezza? Perché non coinvolgere la commissione sport, visto che l’amministrazione ha sbandierato (e sbandiera) la partecipazione come suo punto fondamentale? Sarebbe opportuno informare la cittadinanza su chi sia l’associazione o l’ente con cui il comune sia in trattativa e sugli eventuali costi, su cui sarà opportuno, nelle prossime settimane, vigilare. Mentalità ristretta che si è riscontrata anche nelle dichiarazioni, nella serata di martedì, del consigliere Cristiana Dho, e che sembrano caratterizzare una certa lista civica. Stando alle suddette dichiarazioni, consiglio ai saronnesi di scordarsi per un po’ manifestazioni importanti che chiudano il centro cittadino, perché causano traffico e occupano i parcheggi. Questa mentalità non farà certo bene alla città, rischiando di trasformarla in un dormitorio. Strada che per altro l’amministrazione Airoldi sembra voler intraprendere, vista l’ossessione per l’avvicinamento alla Città Metropolitana di Milano, cosa che priverebbe Saronno della sua indipendenza, rischiando di allontanarla dall’essere punto di riferimento per i comuni limitrofi. Tornando alle affermazioni di Silighini Garagnani, se il quadro tratteggiato fa dell’amministrazione Fagioli la peggiore amministrazione saronnese negli ultimi 70 anni, ci dica lui cosa sarebbe il caso di fare. Tralasciando il suo cinema, mi sembra che l’azione dell’attuale amministrazione profili all’orizzonte un fiasco totale, con il rischio di vedere Saronno degradata a quartiere periferico di Milano e nulla più. Nel caso spero che Silighini abbia, alla fine di questa amministrazione, l’onestà intellettuale di rivedere il suo giudizio. Stefano Morandin Commissione Sport Lega Lombarda Saronno
Lo Sport deve ripartire subito. Tre Valli Varesine, bello per un giorno ma il rapporto costi benefici è in negativo. Bene il nuovo progetto per la bici e il Ciclismo La prima seduta della Commissione Sport è un modo per ritornare al movimento dopo un anno complicato per le note vicende. Insieme a cultura e spettacolo lo sport è il settore più colpito dalla Pandemia. Esprimo solidarietà e vicinanza ad atleti, istruttori, associazioni sportive, dirigenti, volontari, gestori di palestre e impianti sportivi, tutti messi a dura prova nell’ultimo anno. La situazione mi sta molto a cuore, lo dico anche da sportivo praticante e appassionato di Sport da sempre. Occorre ora progettare la ripartenza delle attività: lo Sport ha perso un anno, per atleti, agonisti o dilettanti, fermarsi tanto tempo è un colpo non da poco. I segni di un anno di mancato sport sono tangibili: sono aumentati obesità, aggressività, disturbi di sonno e alimentari dovuti a eccesivo contatto con dispositivi elettronici, cali di concentrazione, mancata socialità. Le attività si sono fermate e le casse di associazioni sportive e palestre si sono svuotate. Oggi lo Sport ha più che mai bisogno di un punto di riferimento. Alla politica spetta dunque questo compito, non solo per gli aiuti economici auspicati ma anche per far ripartire il movimento. In tal senso occorre creare una rete tra associazioni sportive e scuole per ri-educare alla pratica sportiva e ai suoi valori dopo l’interruzione. La mappatura degli impianti e il ripristino della Consulta sportiva, organo eliminato dalla precedente amministrazione, sono quindi un necessario passo per organizzare le forze in campo e costruire insieme il rilancio. Lo Sport è vita, assume un valore centrale nella Società. Lo Sport agonistico è necessario come l’avviamento allo Sport; tali livelli si alimentano reciprocamente, sono indispensabili l’un l’altro per avvicinare i giovani ed esaltare le eccellenze. Ma è altrettanto importante lo Sport per anziani, adulti e praticanti amatoriali. Dobbiamo quindi individuare luoghi per la pratica sportiva libera. Grazie allo Sport facciamo prevenzione sanitaria, curiamo il corpo, lo riabilitiamo dopo una malattia, scarichiamo le tensioni, favoriamo socialità e incontri. Fosse per me terrei gli impianti aperti fino alle 2 di notte, oggi è un’utopia ma un giorno chissà. Esprimo anche il mio parere sulla Tre Valli Varesine. Da appassionato di Ciclismo ho seguito dal vivo tutti gli appuntamenti in questi anni. Vedere la carovana colorata dei corridori coi tanti appassionati alla partenza è sempre un bel colpo d’occhio. Evento bello, ma per un giorno. Se infatti valutiamo il rapporto costi-benefici dell’evento, il saldo è negativo; al costo di 15.000 euro annui per la società organizzatrice Alfredo Binda si sommano i costi per le infrastrutture, eccessivo per una sola mattinata. Le ricadute per commercianti e alberghi (squadre, giornalisti, addetti ai lavori) sono limitate a due giorni, la pubblicità in Tv per la città è minima. E’ mancata in questi anni la progettualità attorno alla Tre Valli, si poteva fare meglio visto il traino dell’evento, ad esempio creare una settimana di appuntamenti per far crescere il territorio e le tematiche legate alla bici attraverso la cultura sportiva. A tal proposito mi chiedo perché i cugini di Busto Arsizio, come sembra, organizzeranno la corsa a costo zero. Se è così immagino abbiano avuto l’abilità di trovare finanziatori e sponsor. Per quanto esposto sono quindi favorevole al progetto dell’Assessore allo Sport: a costi inferiori e col coinvolgimento auspicato degli sponsor, avremo non un giorno di Sport ma una settimana di eventi legati alla Bicicletta in cui organizzare incontri con campioni vecchi e nuovi, convegni sulla storia del Ciclismo, esposizioni di bici moderne e antiche, corsi di educazione stradale, avviamento alla pratica agonistica, conoscenza del territorio e delle sue ciclabili, esibizioni e altro ancora. Una scelta progettuale diversa dalla precedente: non avremo la corsa dei professionisti ma la bici sarà sempre il centro dell’evento puntando a un coinvolgimento maggiore e a maggiori ricadute per il commercio locale. All’Assessore va pertanto il nostro appoggio e la collaborazione per organizzare al meglio il nuovo progetto.
Fotografa un Saronnese – concorso aperto a tutti.
Presentazione del progetto con Sara Giudici de ilSaronno come moderatrice.
Costo d’iscrizione: 5 euro under 30 e10 euro senior.
Numerosissimi premi tra i quali euro 600 per acquisto materiale fotografico, euro 300 buono viaggio, e tanti altri buoni acquisto
Comunicato Stampa n. 51/2021: «Sistema di controllo varchi: una brutta copia di Milano» Saronno 4 Maggio 2021 L’amministrazione Airoldi pensa di potenziare il sistema di controllo dei varchi con telecamere che controllano gli accessi alla città: obiettivo dichiarato è il monitoraggio dei flussi veicolari dei mezzi più inquinanti ed il contenimento del fenomeno delle polveri sottili. Il sistema di controllo già esistente, voluto dall’amministrazione Fagioli, ha altre finalità: il controllo dei veicoli in transito atto ad accertare la validità di assicurazione e revisione, il tutto a tutela della sicurezza stradale. La proposta dell’amministrazione Airoldi è semplicemente un copia e incolla delle scelte adottate dal Sindaco di Milano Sala, quando decise di creare la più grande ZTL d’Italia con l’introduzione della cosiddetta Area B. Peccato che Saronno non sia Milano, e che la sua conformazione territoriale non permetterebbe una gestione di questo tipo. Il traffico di attraversamento non sparirebbe magicamente nel nulla, sostituito da biciclette o mezzi pubblici, ma sarebbe semplicemente dirottato su strade periferiche. Non una soluzione del problema, ma uno spostamento di qualche centinaio di metri più lontano dal salotto bene della città. Il progetto Area B saronnese tiene conto di come una misura del genere potrebbe mettere in difficoltà le fasce deboli? Persone che utilizzano l’automobile per percorrere pochi chilometri al giorno, ma necessari per attraversare la città e andare a fare una visita in ospedale, piuttosto che la spesa. C’è anche chi utilizza il proprio mezzo per lavorare come i commercianti, gli artigiani, i commessi; una tematica complessa che non può e non deve essere penalizzante per i cittadini e per chi a Saronno viene per necessità. Nell’immaginario della sinistra le polveri sottili sono generate solo ed esclusivamente dal flusso veicolare e da qui inizia una battaglia ideologica nei confronti di chi si sposta utilizzando l’automobile; questo perché l’automobile è il bersaglio più facile da additare e su cui scaricare le colpe. La macchina ideologica avvia i motori della propaganda che dà il via alle biciclettate ecologiche, agli slogan degli anni ’80; nel frattempo il progresso ha fatto passi da gigante e oggi le emissioni delle auto sono drasticamente inferiori a quelle prodotte pochi anni fa. La sinistra ancora non lo sa, o forse finge di non sapere, perché nella realtà dei fatti il principale responsabile delle emissioni inquinanti è il riscaldamento: stufe e caldaie obsolete sono tra le maggiori fonti di inquinamento, basti pensare che secondo il rapporto sull’ambiente urbano redatto da Ispra (Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale), una caldaia emette tre volte e mezza il Pm10 di un’auto o addirittura di un camion. È doveroso segnalare che il trasporto su strada, nel corso degli anni, ha ridotto in maniera significativa le proprie emissioni e questo grazie alla ricerca e all’innovazione tecnologica, mentre i vecchi e obsoleti sistemi di riscaldamento le hanno aumentate in quanto le stesse caldaie di 20 o 30 anni fa sono ancora le stesse e sempre più inquinanti. Non ci sorprenderebbe scoprire, magari nella cantina di qualche ecologista locale, una caldaia a kerosene. Raffaele Fagioli Lega Lombarda Saronno
Comunicato Stampa n. 51/2021: «Ampliamento Parco Lura: Ne patiranno le attività produttive e la proprietà privata» Saronno 4 Maggio 2021 E’ sicuramente eccellente l’attività di educazione ecologica che il Consorzio rivolge ai cittadini. Ed altrettanto degna di nota è la riqualificazione ambientale che stà realizzando lungo il percorso del Lura. Non bisogna però nascondere dietro questi successi il fatto che i territori che appartengono al Parco siano soggetti a vincoli talmente stringenti da rendere pressochè inutilizzabili i terreni, gli edifici rurali (e gli immobili generalmente intesi) che ricadono in esso. Vale a dire che una costruzione rurale, legata per sua natura ad un terreno agricolo collocato all’interno del Parco, non potrà essere riqualificata se non rispettando ulteriori norme che si aggiungono a quelle già dettate dal Piano di Governo del Territorio. Altrettanto si può dire per i terreni nei pressi delle attività produttive a sud della città di Saronno, posti sotto la lente d’ingrandmento dell’amministrazione Airoldi. L’estendere il Parco Lura fino ad assorbire le zone limitrofe alle attività produttive significa rendere impossibile l’espansione delle imprese a Saronno. Significa inibire la creazione di posti di lavoro legati all’industria saronnese. Va inoltre specificato che l’espansione del Parco Lura sul territorio cittadino comporta un aumento del contributo economico che il Comune di Saronno deve corrispondere periodicamente al Consorzio Parco Lura. Si ritiene che tali aspetti che caratterizzano l’appartenenza al Parco del Lura non debbano essere taciuti né alla città né, in particolare, ai proprietari dei mappali che l’amministrazione Airoldi ritiene di annettere al Parco. Anzi, si auspica che la decisione sia presa coinvolgendo i proprietari interessati che da tale espansione ne subiscono le principali conseguenze ed hanno quindi titolo per difendere i loro interessi. Lucia Castelli Lega Lombarda Saronno
OBIETTIVO
SARONNO SCRIVE ALL’ ASSESSORE AL WELFARE LETIZIA MORATTI PER LA
CONSEGNA DELLA PETIZIONE DI SENSIBILIZZAZIONE PER L’OSPEDALE DI
SARONNO
Domenica
31 Gennaio si è conclusa la raccolta firme organizzata da Obiettivo
Saronno in merito alla sensibilizzazione per l’Ospedale di Saronno.
La petizione fu presentata per la prima volta Martedì 14 Luglio, in
virtù di numerose richieste da parte di Cittadini e di operatori
interni, ai quali Obiettivo Saronno decise di dare ascolto, per poi
definire un’azione concreta e condivisa con la Cittadinanza, come è
nel nostro spirito d’azione. Sin da subito comunicammo che la
raccolta firme, una volta terminata, sarebbe stata consegnata al
Sindaco di Saronno, ad ASST Valle Olona e a Regione Lombardia. Da
fine Gennaio ad oggi, le restrizioni dettate dagli effetti pandemici
del coronavirus Sars-Cov-2 non ci hanno permesso di procedere come
promesso; oggi, finalmente, possiamo portare a compimento quanto
desiderato da tempo, con l’obiettivo di sensibilizzare ancora
maggiormente le Istituzioni competenti nell’impegnarsi a fare in
modo che il nosocomio saronnese possa rimanere Presidio Ospedaliero
di I livello e non essere relegato ad un Presidio Ospedaliero di
Base, salvaguardando un bacino di utenza di gran lunga superiore ai
180.000 abitanti. Proprio per questo abbiamo deciso di iniziare da
Regione Lombardia, consapevoli che molto dipenderà da quanto verrà
deciso in Piazza Città di Lombardia, e certi che la Vice Presidente
a Assessore al Welfare Letizia Moratti valuterà con attenzione e
sensibilità la voce di numerosi Cittadini del nostro territorio.
Obiettivo Saronno crede fermamente che vi siano alcuni temi che non
possono e non devono avere colore politico, ed uno di questi è il
diritto alla salute come fondamentale diritto dell’individuo e
interesse della collettività, come recita l’art. 32 dalle Carta
Costituzionale. La collettività di Saronno e dintorni ha espresso
concretamente la volontà che nell’ospedale di Saronno si possa
nuovamente mettere alla luce la vita, si possa mettere in condizioni
il personale medico ed infermieristico di lavorare con serenità, si
possano avere reparti pronti ad esprimere il proprio potenziale, si
possa avere una struttura moderna ed efficiente, si possa, insomma,
parlare di un eccellente Presidio di I livello, come l’Ospedale di
Saronno è stato per molti anni. Siamo convinti che grazie alla voce
dei Cittadini, all’impegno assiduo del personale ospedaliero, al
lavoro costante del Comitato per la salvaguardia dell’Ospedale e a
tutti coloro che hanno a cuore il futuro del nostro Ospedale, si
riuscirà a trovare una soluzione positiva all’inadeguata
situazione che si è creata.
Di
seguito il testo della comunicazione inviata al Vice Presidente e
Assessore al Welfare Letizia Moratti, e per conoscenza al Presidente
Regione Lombardia Attilio Fontana, al Presidente della Commissione
Sanità e Politiche Sociali Emanuele Monti, al Direttore Generale
della Direzione Generale Welfare Giovanni Pavesi, al Dirigente Unità
Organizzativa Polo Ospedaliero Marco Salmoiraghi
Gent.ma
Vice Presidente e Assessore al Welfare,
Le
scriviamo per conto di Obiettivo Saronno, Associazione Politico
Culturale e Lista Civica attualmente in carica in Consiglio Comunale
di Saronno, con la richiesta di poterLa incontrare e consegnarLe la
petizione di sensibilizzazione per l’Ospedale di Saronno, iniziata
Martedì 14 Luglio 2020 e conclusasi Domenica 31 Gennaio 2021.
Obiettivo Saronno ritiene che l’Ospedale Cittadino sia stato per
anni non sufficientemente alimentato in termini di attenzione da
parte delle Istituzioni competenti, trasformando il nosocomio
saronnese da un eccellente Presidio Ospedaliero di I Livello ad una
realtà che rischia di essere relegata a Presidio Ospedaliero di
Base, nonostante un bacino di utenza che supera di gran lunga i
180.000 abitanti. A testimonianza di quanto sopra descritto vi sono
reparti chiusi, esperienze dirette di operatori interni e di
Cittadini che, numerosi, hanno sottoscritto la petizione da noi
presentata, consapevoli dell’importanza che l’Ospedale di Saronno
rappresenta per il territorio. Avremmo desiderato portare la
petizione tempo prima, ma le restrizioni dettate dagli effetti
pandemici del coronavirus Sars-Cov-2 non lo hanno permesso. Certi
della Sua sensibilità in merito e di un Suo riscontro positivo,
rimaniamo in attesa di conoscere quando poter essere ricevuti per
consegnarLe l’originale della petizione, quale voce della
Cittadinanza.
L’amministrazione
Airoldi sarà soddisfatta di aver mantenuto almeno una promessa
elettorale: eliminare la partenza della Tre Valli Varesine da
Saronno. Si concretizza così un lungo lavoro della sinistra,
fatto di ironie, atto a sminuire l’importanza di avere la partenza
di un evento sportivo internazionale dalla nostra città. Perché,
nonostante le risatine tipiche di una certa sinistra da salotto
buono, è un dato di fatto che la Tre Valli, oltre a fungere da
avvicinamento al Giro di Lombardia (uno dei massimi eventi del
ciclismo mondiale), sia anche una delle prime uscite ufficiali del
Campione del Mondo neo incoronato. E con un albo d’oro di tutto
rispetto: da Bartali a Magni, da Coppi a Merckx, fino a Nibali e
Primož Roglič. Altro che corsa sconosciuta, come detto in città da
certi tromboni. Forse alcuni si sono dimenticati il Sindaco
Alessandro Fagioli posare accanto ad Alejandro Valverde, campione del
mondo 2018, sul cui palmares non è nemmeno il caso di discutere, e
Matteo Trentin, campione europeo 2018, o con Mads Pedersen, campione
del mondo 2019. Oppure ci si dimentica il numero considerevole di
campioni, vincitori di grandi giri, ex campioni del mondo, vincitori
di classiche: alla faccia dell’evento “minore”. Che,
sostiene la sinistra cittadina, non avrebbe portato abbastanza alla
città. Facciamo un rapido riassunto di ciò che comporta un evento
sportivo internazionale in una città. Le squadre partecipanti
risiedono in città: otto corridori per squadra, più tutto lo staff.
Questo porta introiti agli hotel e alle attività cittadine. Si
aggiungano gli appassionati che, il giorno della gara, affollano
Piazza della Libertà, magari consumando nei locali cittadini, e
parcheggiando a Saronno, portano introiti a Saronno Servizi. Oltre
al fatto che giornalisti, internazionali, parlano della corsa che
parte dalla nostra città. Lo stesso consigliere Rotondi del PD,
durante la commissione sport di ieri sera, ha ammesso che è stata
un’ottima occasione per i commercianti locali. Nella stessa
commissione, sono notate lamentele, che paiono più un tentativo di
arrampicarsi sui vetri, per l’assenza dei parcheggi per una
mattinata, in un giorno feriale. L’assenza di parcheggi, per poche
ore, è sicuramente un piccolo disagio momentaneo, ma conferma
l’interesse che questa competizione attrae. Sempre per smentire la
teoria che la Tre Valli non ha portato nulla a Saronno. Cosa si
poteva chiedere di più a una competizione internazionale, che
impegna la città per una mattina? Avrebbero forse preteso un
costante e oceanico afflusso di appassionati di ciclismo ogni giorno
dell’anno, per essere soddisfatti?! Saronno è alla confluenza
di 4 provincie: sfruttando la risonanza della Tre Valli, si sarebbe
potuto, con il tempo, rendere Saronno un punto di riferimento
sportivo per l’alta provincia di Milano, la bassa provincia di
Varese e la bassa provincia di Como. Per questo obbiettivo sarebbe
stato necessario avere una progettualità, presente nella precedente
amministrazione. L’assessore Musarò ha fatto riferimento, in
sostituzione alla Tre Valli, a una manifestazione, una settimana
della sostenibilità, non meglio identificata, sempre incentrata
sulla bicicletta. Vorrei ricordare a lor signori che la lamentela
costante dal 2016 è stata che la Tre Valli costava troppo, senza
portare benefici. Ora, nella migliore tradizione di questa
amministrazione, non abbiamo avuto una benché minima idea dei costi
che l’organizzazione di questo evento dovrebbero comportare. Non ha
fatto nemmeno riferimento a quale sarebbe l’ente con cui il comune
stia trattando: che siano associazioni già note in città? Solo il
tempo ci darà la risposta. Aggiungiamo che, come sempre,
l’attuale amministrazione dimostra un po’ di confusione: i suoi
sostenitori lamentano che la Tre Valli avrebbe significato un
consistente problema per i commercianti, visto che si bloccava per
una mattinata il centro cittadino. Quindi quando sarebbe il momento
culminante della nuova manifestazione? Il sabato pomeriggio, momento
in cui, di norma, il centro cittadino vive delle passeggiate non solo
dei saronnesi ma anche di chi viene dai paesi del
circondario. Ultima, risibile, obiezione mossa contro la Tre
Valli: non si svolgeva solo a Saronno, ma partiva da Saronno per
arrivare a Varese. Mi pare veramente superfluo soffermarsi su questo
punto, che pare un’obiezione estremamente infantile. A questo
punto, mi domando perché Milano non rinunci alla partenza della
Milano-Sanremo. Un’ultima domanda: quale sarebbe l’inquinamento
dato dallo sport, visto che si sente la necessità di una settimana
su sport e sostenibilità? Gli anni di risatine e di lamentele
hanno quindi sortito l’effetto voluto: Airoldi e la sua giunta
hanno mantenuto la promessa elettorale, ma a quale prezzo per la
città, che si vede togliere una competizione conosciuta,
internazionale, praticamente una certezza. Nella commissione sport si
è parlato di immagine e di marketing, di rendere Saronno città meno
provinciale, soprattutto da parte di sostenitori e consiglieri della
maggioranza: ecco vorrei far notare che predicano bene e razzolano
malissimo in questo caso. Perché se della Tre Valli si parla sui
media nazionali e internazionali (Eurosport), chi mai
parlerà della futura
manifestazione sostenibile?
Stefano
Morandin Membro
Commissione Sport Lega Lombarda Saronno
Comunicato Stampa n. 50/2021: «Saronno Sud lo scalo ferroviario scomodo per l’amministrazione Airoldi» Saronno 3 Maggio 2021 E’ bene tenere alta la guardia sul parcheggio di Saronno Sud. Ed è indispensabile farlo proprio adesso che Ferrovie Nord stà mettendo a punto un sostanzioso investimento su Saronno. Più volte in passato, nel corso delle interlocuzioni che la passata amministrazione saronnese, guidata dal Sindaco Fagioli, ha avuto con Ferrovie Nord, è emerso come entrambe le stazioni ferroviarie saronnesi siano considerate indispensabili per la rete ferroviaria lombarda. Sicuramente la fa da padrona la stazione di Saronno Centro, su cui si concentrano gli investimenti più consistenti. Ma un’importante funzione va attribuita anche alla stazione di Saronno Sud: essa potrebbe essere utilizzata come valida alternativa allo scalo di piazzale Cadorna a condizione che i pendolari qui abbiano a disposizione innumerevoli servizi che la rendono attrattiva. Ed anche Ferrovie Nord ha sempre ritenuto la stazione di Saronno Sud dotata di ottime potenzialità tanto da dichiararsi disposta ad investire una cospicua somma di proprio danaro nella realizzazione di un vasto parcheggio (ampio 8.000 mq e dotato di 200 posti auto) a disposizione gratuitamente dei pendolari. Tale soluzione porterebbe l’innegabile vantaggio di rendere più scorrevole il traffico veicolare in città, sopratutto attorno a Piazzale Cadorna, e libererebbe i parcheggi limitrofi alla stazione di Saronno Centro che, così, sarebbero a disposizione di coloro che hanno necessità di recarsi in centro città. Ed è bene tenere alta la guardia sul parcheggio di Saronno Sud proprio perchè l’attuale amministrazione saronnese ha ritenuto inutili tali considerazioni tanto da cancellare dalla bozza dell’accordo di programma con Ferrovie Nord la realizzazione del parcheggio. Ciò perchè evidentemente l’attuale amministrazione non ritiene importante il miglioramento della vivibilità del centro cittadino e non ritiene importante facilitare l’accesso ai molti servizi che Saronno offre ad un ampio pubblico. Noi non abbasseremo la guardia sul parcheggio Saronno Sud perchè siamo convinti che esso favorirà una notevole fruizione di questo scalo ferroviario apportando innegabili vantaggi al centro della città. Lucia Castelli Lega Lombarda Saronno