«Le
bonifiche sono l’interesse pubblico»
Il
vicesegretario cittadino risponde a Campilongo.
Saronno,
18 Dicembre 2020
L’ex
assessore Giuseppe Campilongo sostiene di non condividere la volontà
di assecondare gli interessi dei privati. E’ una frase che
condividiamo, ma che nella pratica si declina in modo molto
differente.
La
differenza è che per noi il Comune è chiamato ad equilibrare gli
interessi pubblici e privati attraverso una norma scritta che sia
quanto più chiara e lineare possibile per dare certezza di diritti e
doveri ed agire con equilibrio e giustizia. Il Comune non deve fare
scelte arbitrarie.
La
norma scritta è il Piano di Governo del Territorio (PGT) che prevede
in forma scritta quali siano gli equilibri tra interessi privati e
interessi pubblici. Il privato stabilisce i propri interessi nel
perimetro stabilito dalla norma scritta.
L’amministrazione
non deve imporre ulteriori restrizioni a quanto già stabilito nella
norma, altrimenti sarebbe un’azione arbitraria, cioè non prevista
nella norma scritta.
Rispettare
le norme scritte consente di avere certezza del diritto e certezza
dei doveri. Il privato deve sapere cosa può fare, quanto costa e
quali i tempi prima di intraprendere una pratica in Comune. Se il
privato non riesce a sapere cosa può fare, quanto costa e quali i
tempi, allora c’è qualche cosa di poco chiaro nell’applicazione
della norma e si commettono ingiustizie.
Rispettare
e far rispettare le norme scritte non vuol dire “fare gli
interessi del privato”, ma è fare buona amministrazione:
trasparente ed equilibrata.
L’assessore
Giuseppe Campilongo sostiene poi che le bonifiche siano previste per
legge. Vero. Ora vediamo le differenze tra il nostro metodo e il loro
metodo e lasciamo ai cittadini stabilire chi ha fatto o meno gli
interessi pubblici recuperando le aree dismesse e consentendo le
bonifiche.
La
certezza del diritto e la correttezza verso la norma scritta ha
consentito all’amministrazione Fagioli di recuperare quasi tutte le
aree dismesse previste nel PGT e di far fare tutte le bonifiche a
spese dei privati.
Quante
aree dismesse sono state recuperate da parte dell’amministrazione
dell’assessore Giuseppe Campilongo? Zero. Quante bonifiche? Zero.
E’
evidente che il recupero delle aree dismesse e le bonifiche siano
sicuramente un interesse pubblico predominante. Abbiamo lasciato un
territorio più pulito di come ci era stato lasciato dai precedenti
amministratori.
Entrando
nello specifico: per entrambe le aree in discussione il PGT prevedeva
funzioni residenziali e commerciali. Non c’è scritto: proibito
prevedere dei supermarket di piccola e media dimensione, dato che il
Comune non può impedire di aprire o meno attività commerciali siano
esse di vicinato o di piccola e media distribuzione.
Le
aree che Campilongo individua come “verde” sono previste
nel PGT? No, il PGT individua delle aree private che devono venire
cedute al Comune per farci servizi. I servizi sono: parcheggi,
strade, stabili comunali come scuole, asili, appartamenti di edilizia
popolare, “verde”, che per le piccole aree si declina
popolarmente come “aiuole a prato”.
Le
superfici in cessione sono state completamente cedute al Comune.
Parliamo
invece dei parcheggi ad uso del supermercato: a noi non sta bene che
il Comune debba provvedere alla manutenzione di parcheggi ad uso del
supermercato coi soldi dei cittadini, come è sempre avvenuto in
passato. Tutti i piani approvati dall’amministrazione Fagioli hanno
previsto che il privato corrispondesse una cifra economica al posto
della cessione, proprio per evitare che i soldi di tutti servissero
per gli interessi di pochi.
I
parcheggi possono essere fatti su terreno drenante per farli figurare
fittiziamente come verde pubblico, come avveniva in passato? No
perché l’ATS impone che l’acqua piovana debba essere raccolta per
venire depurata dagli oli delle automobili. Non è quindi possibile
prevedere che le aree parcheggio possano essere drenanti, perché
giustamente l’ATS vuole evitare che gli oli delle automobili
percolino direttamente nella falda acquifera inquinando le acque.
Bisogna
inoltre ripensare alla commistione area commerciale e area
residenziale. Guardiamo al dato di fatto: subito fuori dalle poche
strade commerciali del centro cittadino, gli spazi commerciali
previsti al piano terra degli edifici risultano per lo più vuoti.
Non sussiste quindi una domanda commerciale di nuovi spazi
commerciali sotto i condomini residenziali. Continuare a insistere su
questo punto proponendo che il mix funzionale renda la città più
vivibile e sicura è evidentemente un’illusione che non ha supporto
nel dato di fatto reale.
Angelo
Veronesi
Vice segretario Lega Lombarda Saronno