22 settembre 2020 – Azione commenta i risultati del referendum: sconfitti, ripartiamo da qui per costruire un’alternativa seria

Azione commenta i risultati del referendum: sconfitti, ripartiamo da qui per costruire un’alternativa seria
Saronno, 22 settembre 2020 – Quando si scende in campo lo si fa sempre per vincere. Pertanto, i risultati del referendum, che hanno visto una netta affermazione del “sì”, rappresentano per noi di Azione, senza dubbio, una sconfitta.
Ciò detto, leggiamo con grande piacere che a Saronno ben il 37% dei votanti ha voluto opporsi a questa riforma della Costituzione superficiale e sconsiderata. Una minoranza, quindi, ma una minoranza consistente.
Il dato sconvolgente è che un numero così significativo di elettori non trovi nessuna rappresentanza nei partiti maggiori: tutti i partiti si sono schierati per il sì o si sono astenuti, consapevoli che avrebbero così assecondato il sentimento prevalente.
Se però le culture politiche di 5 stelle e Lega prevedono da anni uno strategico e sistematico assecondare e alimentare qualsiasi sentimento antipolitico, quello che veramente stupisce è l’atteggiamento servile e utilitaristico di tutto il resto dell’arco parlamentare. A Saronno, solo la voce di Azione si è levata a contrastare questa deriva populista. Leggiamo in queste ore di singoli esponenti di altri partiti che tentano ora di attribuirsi il merito e gli onori anche di questa nostra battaglia: ci sembrano impegnati in un maldestro e assai tardivo tentativo di apparire ancora in qualche misura rispettabili, un capolavoro di retorica, per cui loro sono – allo stesso tempo – dalla parte dei vincitori e dei vinti, pronti, come sempre, a dire qualsiasi cosa e il suo contrario pur di soddisfare e sedurre qualsiasi potenziale elettore, a costo di sacrificare ogni coerenza.
E invece noi siamo stati gli unici a esporci e a fare una campagna attiva (seppure limitata nel tempo e nei mezzi) a favore delle ragioni del “no”. Abbiamo discusso con diverse persone per strada, abbiamo fornito argomentazioni e difeso le nostre idee, a costo di essere additati come difensori della casta o ininfluenti conservatori, proprio noi che saremmo a favore di una radicale revisione dei meccanismi della rappresentanza parlamentare, ma fatta con serietà.
Una battaglia fallimentare? Forse no: a Cislago, Caronno, Uboldo, Origgio e Gerenzano, i “no” sono stati molti meno che da noi, in percentuale. A dimostrazione, forse, del fatto che le profezie spesso si auto-avverano e che atteggiamenti rinunciatari e silenzi prudenziali non fanno altro che ritardare il risveglio della coscienza civica del nostro Paese. A dimostrazione, inoltre, del fatto che dove un’alternativa viene offerta, dove si ha il coraggio di avanzare una proposta, le persone ricominciano a pensare e a valutare diversi scenari.
Insomma, parafrasando quanto affermato ieri da Carlo Calenda, in riferimento ai risultati nazionali del referendum, Azione da oggi si candida a restituire dignità e rappresentanza ai saronnesi che non si riconoscono nella mediocrità di ragionamenti solamente propagandistici e nel populismo. Il nostro lavoro è dare una rappresentanza a coloro che sono stati abbandonati (ormai definitivamente) da quelli che furono il centro-destra e il centro-sinistra.
Azione deve crescere e crescerà, quindi, perché è l’unica alternativa rimasta a questo perverso bipolarismo della politica ridotta a eco, non solo incapace di fare il bene, ma destinata – inevitabilmente – a divenire, infine, dannosa.
Il gruppo di Azione Saronno


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