27 novembre 2020 – Raffaele Fagioli: «Il Presidente Gilli persevera nell’errore»

«Il Presidente Gilli persevera nell’errore»
Raffaele Fagioli, risponde a sua volta al Presidente del Consiglio Comunale.

Saronno, 27 Novembre 2020
Il Presidente Gilli si ostina nell’errore, affermando che la Lega abbia richiesto il rinvio a mezzo stampa.
Niente di più sbagliato. La Lega Lombarda ha informato i cittadini che nel pomeriggio del 25 novembre, il
consigliere Raffaele Fagioli ha inviato una formale richiesta di rinvio tramite PEC al protocollo,
circostanziata, ben motivata oltre che firmata digitalmente.
Non si può dire che, allo stato attuale, il Presidente abbia seguito una procedura altrettanto rigorosa, non
rispondendo per iscritto al consigliere Fagioli, limitandosi a derubricare la questione a un mero problema
tecnico. Per rimediare al suo errore, in compenso riconvoca il consiglio in seduta urgente, senza avere
nemmeno la cortesia di confrontarsi o avvisare i componenti della Conferenza dei Capigruppo.
Si può dire che Gilli stia conducendo un inizio di mandato che non rende onore al suo curriculum
Raffele Fagioli, Capogruppo Lega Lombarda Sarònn

26 novembre 2020 – Manutenzione dei parchi cittadini: investimento in educazione e sicurezza

Manutenzione dei parchi cittadini: investimento in

educazione e sicurezza

Saronno, 26 novembre 2020 –
Già nei mesi scorsi, Azione aveva portato all’attenzione della cittadinanza lo stato di degrado in cui versavano gli spazi destinati ai
bambini a Saronno. In proposito, abbiamo raccolto anche l’opinione delle famiglie, come parte di un report più ampio, messo poi
a disposizione di tutti (link: https://bit.ly/3mtlk0n).
La nostra idea è che la cura di questi luoghi (parchi e aree gioco) rappresenti una responsabilità fondamentale del Comune, che
va oltre il semplice servizio offerto agli utenti. Crediamo, infatti, che gli effetti positivi di questi investimentisiano ampi e trasversali
e vadano dalla sicurezza al decoro pubblico, dal messaggio di attenzione e supporto alle famiglie all’offerta – di valore educativo,
ambientale e sociale – di adeguati spazi di ritrovo all’aperto per bambini, giovani e adulti.
Anche in un’ottica di ottimizzazione degli investimenti pubblici, a Saronno esistono oggi pochi parchi di dimensioni significative e
tante aree verdi “residuali” scarsamente attrezzate. Queste ultime sono generalmente poco utilizzate perché spesso non curate e
insicure. Riteniamo sia più utile puntare sulla manutenzione regolare di un numero limitato di parchi, diffusi, in modo da servire
tutti i quartieri, sempre accessibili e adeguatamente attrezzati, garantendo così un servizio realmente sostenibile e riproponendo
il modello del gioco libero “in cortile”. In sintesi, “pochi, accessibili, sicuri e ben tenuti”.
Leggiamo con piacere, pertanto, la nota odierna dell’Amministrazione, che sembra riportare il tema in cima alle priorità, in linea
con quanto da noi auspicato fin dalla scorsa campagna elettorale. Speriamo che anche l’azione concreta della giunta si sviluppi in
futuro coerentemente con quanto annunciato. Azione è, anche in questo caso, sempre disponibile a collaborare attivamente a
supporto della città, mettendo a disposizione le idee, le energie e le competenze dei propri iscritti”.
Il gruppo di Azione Saronno


Per maggiori informazioni:
Indirizzo email: gruppo@azionesaronno.it
Pagina Facebook: Saronno in Azione
Pagina Instagram:

26 novrembre 2020 -SARONNO: APRE ALL’EX-BOCCIODROMO UNA STRUTTURA PER TAMPONI RAPIDI E TRIAGE COVID-19

SARONNO: APRE ALL’EX-BOCCIODROMO UNA STRUTTURA PER TAMPONI RAPIDI E TRIAGE COVID-19


È in avanzata fase di allestimento, al Palaexbo di via Piave 2, sotto il tendone che ospita abitualmente la pista di pattinaggio, l’allestimento di una struttura polifunzionale predisposta per accogliere in piena sicurezza un hot-spot covid e un punto tamponi rapidi per ragazzi e adulti. La struttura, la cui realizzazione è stata coordinata dall’Amministrazione Comunale con ATS Insubria e ASST Valle Olona, è stata resa possibile solo grazie alla collaborazione con Saronno Servizi, Croce Rossa Italiana, Protezione Civile e la cooperativa Medici Insubria. 


Il primo servizio, normato da una Delibera regionale del 19/11 scorso, è un hot spot per pazienti che denunciano sintomi Covid-19 che, qui trasportati in ambulanza su indicazione di ATS, potranno essere visitati da personale qualificato in una struttura dove saranno eseguite ecografie polmonari e altri esami diagnostici, grazie ai quali i medici presenti potranno determinare rapidamente il livello di gravità del paziente e stabilire il miglior percorso di cure da intraprendere, secondo tre diversi protocolli. È un aiuto concreto per alleggerire l’enorme lavoro che grava sul Pronto Soccorso dell’Ospedale di Saronno e degli altri ospedali di ASST Valle Olona.


Il secondo è un punto tamponi rapidi, gestito grazie alla preziosa collaborazione del personale medico e infermieristico fornito da Medici Insubria, alcuni medici in pensione volontari e da alcune pediatre. Questa attività permetterà di effettuare i test rapidi – e in futuro volendo anche i molecolari – permettendo così ai cittadini saronnesi, e potenzialmente di tutti i paesi del bacino dell’Ospedale di Saronno, di evitare lunghe e scomode trasferte nelle altre strutture del territorio. Una soluzione che si rivelerà particolarmente utile anche per le tamponature che dovranno determinare la fine del periodo di quarantena.


«La creazione di questo servizio di supporto alla diagnostica del Covid-19 è un grande traguardo per la nostra città», spiega il sindaco Augusto Airoldi. «Traguardo che abbiamo raggiunto  grazie alla collaborazione virtuosa tra istituzioni ed enti operanti sul territorio del saronnese e che rende visibile il concetto di ‘città attrezzata’ a gestire la pandemia di cui ho parlato in campagna elettorale”. 


Sappiamo molto bene quali siano le difficoltà che la nostra provincia sta attraversando in questo momento, per questo i due servizi partiranno in tempi diversi. Subito nei prossimi giorni il punto tamponi rapidi. Non appena ATS Insubria, con la collaborazione di ASST Valle Olona, avrà reso disponibile il personale medico (USCA) e infermieristico, l’hot spot Covid. L’accesso alle prestazioni sarà determinato da ATS in coordinamento con i medici di famiglia, ai quali è sempre obbligatorio rivolgersi in caso di sintomi sospetti e per tutto il percorso di cura. Non sono invece previsti accessi spontanei ai due servizi. Ho illustrato questa iniziativa anche ai partecipanti alla call odierna dei sindaci del Distretto, ottenendone un riscontro positivo».


«Da parte mia», conclude Airoldi, «un grande grazie a tutti i soggetti che hanno reso possibile questa iniziativa, ad iniziare dall’ufficio tecnico e dagli operai del nostro Comune che sono al lavoro in questi giorni. Noi, come gli altri, stiamo facendo la nostra parte per una Saronno più attrezzata nel contrasto al Covid».

26 novembre 2020 – l’avv. Gilli – presidente del Consiglio comunale – Risponde al consigliere Raffaele Fagioli circa il “consiglio irregolare”

La Lega Lombarda ha chiesto a mezzo comunicato stampa il rinvio del Consiglio Comunale
previsto per il prossimo 30 novembre in quanto la convocazione non sarebbe stata diramata attraverso
la Pec come previsto dal regolamento.
Ho immediatamente disposto una verifica della procedura attuata dalla Segreteria per l’inoltro
della convocazione del Consiglio Comunale e si è verificato che, per un mero errore materiale di
scritturazione dell’indirizzo di posta elettronica certificata di un unico Consigliere Comunale, Raf-
faele Fagioli, al medesimo sia pervenuta la convocazione della seduta del Consiglio Comunale del 30
novembre 2020 soltanto mediante posta elettronica ordinaria e non anche via PEC; tutti gli altri
Consiglieri hanno regolarmente ricevuto la PEC di convocazione.
Il Consigliere interessato Raffaele Fagioli era comunque sicuramente a conoscenza della
seduta del Consiglio Comunale del 30 novembre, tanto da avere presentato in data 21 novembre 2020
ben 23 emendamenti alla proposta di modifica degli articoli 27, 28, 29 e 34 del Regolamento del
Consiglio Comunale, contenuta nell’ordine del giorno, cui ha fatto seguire, in data 24 novembre 2020,
il deposito di un’integrazione correttiva degli emendamenti stessi.
A meno che il severo Consigliere non abbia ricevuto le informazioni via etere o consultando
la sfera di cristallo, quanto appurato consente di accertare, senza alcun ragionevole dubbio, che la
convocazione del Consiglio Comunale, benché in forma impropria ma sufficiente, sia pervenuta al
destinatario ed abbia legittimamente raggiunto il proprio scopo, sicché si suppone che il Consi-
gliere predetto, quantomeno per evitare la decadenza dei suoi 23 emendamenti ed integrazioni, par-
teciperà alla seduta del 30 novembre 2020 con gli effetti di cui al comma 8. dell’art. 32 del vigente
Regolamento del Consiglio Comunale, secondo cui la partecipazione alla seduta da parte del Consi-
gliere comporta la sanatoria automatica dell’irregolarità della notifica di convocazione.
Tuttavia, ad abundantiam, ho disposto che, a generale rimedio, la seduta del 30 novembre sia
da considerarsi seduta urgente, sicché la convocazione della seduta urgente del Consiglio Comunale
del 30 novembre 2020, ore 20.30=, viene ora rieffettuata a mezzo PEC, ai sensi dell’art. 32, comma
5 del Regolamento.
Quanto alle affilate critiche nei confronti della mia persona, le accolgo con il rispetto del di-
scente; il Presidente – e solo lui – è oggettivamente responsabile anche degli errori materiali della sua
segreteria e provvede a rimediarli; lo stesso metodo, coerentemente, sarà seguìto nella discussione in
Consiglio Comunale, con particolare riguardo agli emendamenti ed alle loro rettifiche.
Il Presidente del Consiglio Comunale
Avv. Pierluigi Gilli

26 novembre 2020 – «Consiglio irregolare, la Lega chiede il rinvio»

«Consiglio irregolare, la Lega chiede il rinvio»
Raffaele Fagioli, vista la convocazione irregolare, chiede il rinvio del consiglio comunale previsto per il
prossimo 30 novembre.
Saronno, 26 Novembre 2020
La Lega chiede il rinvio del Consiglio Comunale previsto per il prossimo 30 novembre in quanto la
convocazione non è stata diramata attraverso la PEC come previsto dal Regolamento.
“Il Presidente del Consiglio Comunale avv. Gilli è persona capace, esperta e competente avendo ricoperto
quasi tutti gli incarichi istituzionali dell’ente locale. Si direbbe la classica persona giusta al posto giusto, e la
maggioranza di centro-sinistra ritengo abbia fatto bene a sostenerne l’elezione in questo importante e
decisivo ruolo.
Ci stupisce e sorprende, dunque, questo avvio stentato e difficoltoso del Presidente, soprattutto di come
non abbia correttamente convocato il consiglio comunale previsto per il prossimo 30 novembre.
Comprensivi per la situazione di emergenza generale, ci sorprende comunque la superficialità e
l’approssimazione con la quale il neo Presidente sta affrontando le sue prime settimane di incarico, in
particolare per la preparazione, l’attenzione ai particolari e alle formalità che Gilli stesso ha ribadito in più
occasioni essere una peculiarità fondamentale per la politica cittadina.
Nella fattispecie il Presidente Gilli ha convocato il prossimo consiglio comunale tramite posta elettronica
ordinaria, senza usare la PEC come sarebbe previsto da regolamento. Questo, che può sembrare un
dettaglio burocratico, di fatto invalida la convocazione del consiglio comunale, dato che l’utilizzo
dell’indirizzo personale del consigliere è da considerarsi privo di ufficialità e potrebbe essere impugnato
in qualsiasi momento per invalidare la seduta stessa.
Proprio alla luce di questa incomprensibile leggerezza che causa un grossolano errore, abbiamo
formalizzato la richiesta di rinvio della seduta di consiglio al fine di consentire al Presidente di porre rimedio
alla sua svista.
Il fatto che ci preoccupa è che questo è solo l’ultimo di un lungo elenco di imprecisioni ed errori da parte
del Presidente Gilli, che ricordiamo oggi ricopre un incarico di primaria importanza proprio dal punto di
vista di garanzia e difesa del Regolamento quale strumento della vita politica istituzionale.
Augurandoci che sia solo un momento transitorio, e certi della competenza e preparazione tanto evocata
dall’avv. Gilli, auguriamo un buon lavoro al Presidente e a tutto i colleghi consiglieri.”
Raffele Fagioli, Capogruppo Lega Lombarda Sarònn

26 novembre 2020 – PROSSIMI INTERVENTI NEI PARCHI CITTADINI

PROSSIMI INTERVENTI NEI PARCHI CITTADINI
Inizieranno a breve dei lavori per il rinnovamento di recinzioni e di giochi in alcuni parchi cittadini.
Le attività di recinzione derivano da interventi decisi e appaltati dall’amministrazione precedente, ai quali è stato ritenuto necessario apportare in alcuni casi, e ove possibile a causa dei vincoli di appalto, delle modifiche. Ciò avverrà per esempio per il parco di via Leonardo da Vinci, per il quale non sarà edificata la prevista recinzione alta lungo il passaggio di accesso ai tre condomini, in quanto avrebbe reso impossibili le vie di fuga e creato problematiche di sicurezza reale e percepita. Analoga scelta è stata fatta per la recinzione prevista per il parco di via Toti, che realizzata nel modo precedentemente preventivato, avrebbe creato una situazione di chiusura a “cul de sac” che si è preferito evitare.
Queste modifiche hanno permesso dei risparmi che potranno essere utilizzati a breve termine per realizzare recinzioni adeguate in altre aree del Matteotti che ne hanno necessità, come per esempio l’area dell’ex-tennis/ex-campetto di pallacanestro in via Leonardo da Vinci, oggetto oggi di accessi impropri, o la nuova recinzione ora prevista lungo il Lura, nel parchetto tra via Bellavita e via Legnani, in sostituzione di una rete da cantiere, rimasta provvisoria per troppo tempo.
I lavori di recinzione del parco di via Toti situato nei pressi delle scuole Collodi e Rodari, invece, si sono resi necessari per evitare atti vandalici occorsi, come per esempio il lancio di bottiglie verso la scuola. Durante i lavori sarà in ogni caso possibile accedere alle due scuole direttamente dal parco, che resterà aperto e quasi completamente utilizzabile, secondo due percorsi che seguiranno le due fasi di realizzazione della recinzione. Il passaggio delle auto sarà comunque possibile. La nuova recinzione del parco avrà le stesse caratteristiche delle attuali recinzioni delle due scuole. A lavori ultimati, il parco sarà completamente chiuso negli orari notturni; i tre varchi saranno aperti alle 7.30 e chiusi alla sera con orari differenziati a seconda della stagione (ottobre/marzo chiusura dalle 19.00 alle 20.30; aprile/settembre chiusura dalle 20.00 alle 21.30). 
È prevista la chiusura totale di tutti i parchi cittadini recintati e dotati di cancelli, nei gg. 1 e 6 gennaio; S. Pasqua; 1 novembre; 8, 25 e 26 Dicembre.
Per quanto riguarda gli altri parchi cittadini, segnaliamo che, approfittando della temporanea chiusura, in queste settimane è stato demolito il gioco esistente nel parco Salvo d’Acquisto di via Porta, in modo da poter realizzare un’area giochi completamente nuova. A dicembre, invece, saranno rinnovate anche l’area giochi di via Amendola e quella di via Leonardo da Vinci, al Matteotti, e sarà installato un piccolo scivolo al Parco de’ Rocchi.
Infine, sarà purtroppo necessario eliminare il gioco presente nel parco delle via Prealpi/Volta/Grassi dato che, dopo più di quindici anni di servizio, non presenta più le necessarie caratteristiche di sicurezza per i bambini. Verrà sostituito nel più breve tempo possibile. Naturalmente, chi volesse usufruire di aree giochi meglio attrezzate può, anche in questi giorni di controllo del contagio da Covid-19, raggiungere altre aree vicine, come quella sopracitata del parco di via Toti, rispettando le disposizioni di protezione, distanziamento e autocertificazione. In allegato la mappa dei 24 parchi gioco disponibili a Saronno.
Dr. Franco Casali – Assessore Ambiente, Mobilità, Politiche Energetiche, Partecipazione

25 novembre 2020 – Francesca Rufini e Nourhan Moustafa, Consigliere comunali per Tu@Saronno: Giornata Internazionale contro la Violenza sulle Donne

25 novembre 2020, Giornata Internazionale contro la Violenza sulle Donne
Numeri: il 31,4% delle donne tra i 16 e i 70 anni (una su tre) hanno subito, nel corso della loro vita, una qualche forma di violenza fisica o sessuale; le forme di violenza maggiormente agite sono state quella psicologica (86% dei casi), fisica (72,9%), economica (31,6%), stalking (19,6%), sessuale (13,1%); il maltrattante è, per l’86,3% dei casi, il partner o l’ex partner. Questa è la situazione in Lombardia fotografata dall’ISTAT nel 2019 e coerente con il dato nazionale che però, a causa della pandemia, è in allarmante peggioramento così come in preoccupante aumento sono i casi di vittimizzazione dei minori che assistono alla violenza perpetrata per lo più dai padri ai danni delle madri.
Anche stamattina l’Italia si è svegliata con la notizia di due femminicidi e con l’ennesimo incommentabile titolo di “Libero”; continuiamo a leggere sui giornali pessime narrazioni di episodi di violenza accomunate dal più o meno consapevole ed inaccettabile tentativo di giustificare o comprendere i violenti e di colpevolizzare le vittime, facendo loro subire una seconda, terribile violenza. 
Oltre a ricordare quello che accade tutti i giorni, quello che oggi intendiamo sottolineare è l’importanza che venga compresa la strettissima correlazione tra disparità sociale, economica, lavorativa esistente tra uomini e donne e la violenza, che di questa disparità si alimenta diventandone fattore moltiplicatore. 
La Convenzione di Istanbul, nel suo Preambolo, ha sottolineato come il raggiungimento dell’uguaglianza di genere, di fatto e di diritto, sia elemento chiave per prevenire la violenza contro le donne, e così l’uguaglianza di genere e l’emancipazione di donne e ragazze sono tra gli obiettivi della Risoluzione Agenda 2030 per lo Sviluppo Sostenibile del 2015 dell’ONU che pure aveva già solennemente affermato, nella sua Dichiarazione sull’Eliminazione della violenza contro le donne (1992), che la violenza è una manifestazione delle relazioni di potere storicamente diseguali tra uomini e donne e che la disuguaglianza non è solo una conseguenza della violenza, ma ne costituisce il fondamento.  
E non si pensi che siano temi che non riguardano un paese evoluto come l’Italia, perché ci riguardano eccome. La situazione in materia di Pari Opportunità è, qui da noi, decisamente critica: il Global Gender Gap 2020 ci colloca al 76° posto su 153 paesi evidenziando un inaccettabile divario tra i generi per colmare il quale troppo poco si sta facendo. 
Riteniamo sia fondamentale agire, investire e intervenire non solo nelle attività di protezione e sostegno alle donne vittime di violenza e di punizione degli uomini maltrattanti, ma anche ed in modo incisivo nelle indispensabili attività di prevenzione, perché è solo promuovendo in ogni dove il riconoscimento della violenza e la diffusione della cultura della parità, che potremmo iniziare ad immaginare un futuro in cui quelle terribili percentuali si approssimino allo zero.
Crediamo che debba essere fortemente sostenuto e promosso l’essenziale lavoro educativo che può e deve condursi nelle scuole, sin dalla primissima infanzia, finalizzato all’interiorizzazione nei bambini e nelle bambine, nei ragazzi e nelle ragazze, adulti di domani, della ferma consapevolezza della loro uguaglianza, del loro essere pari, del rispetto delle differenze, rendendo elemento strutturale del loro sentire il rifiuto di qualsiasi forma di discriminazione e di violenza.
Francesca Rufini e Nourhan Moustafa, Consigliere comunali per Tu@Saronno

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24 novembre 2020 – OBIETTIVO SARONNO: NON ABBASSIAMO L’ATTENZIONE SULL’OSPEDALE

OBIETTIVO SARONNO: NON ABBASSIAMO L’ATTENZIONE SULL’OSPEDALE
Cogliamo l’occasione dell’intervista fatta da Il Saronno al dottor Massimo Beneggi – tra i fondatori del
Comitato per la salvaguardia dell’Ospedale – per tornare a parlare di Ospedale di Saronno, un tema che ad
Obiettivo Saronno è stato caro ben prima che iniziasse la campagna elettorale per le amministrative.
Novella Ciceroni -attuale assessore ai Lavori Pubblici nella Giunta del sindaco Airoldi – ha infatti partecipato
alle riunioni del Comitato fin dagli esordi, quando Obiettivo Saronno non era ancora nata come
associazione. È stata proprio questa attenzione al tema che ci ha portato nel mese di maggio a decidere di
lanciare la petizione per chiedere alla Regione che Saronno torni ad essere un presidio di primo livello, con
il ripristino dei reparti e dei servizi chiusi per l’emergenza Covid, ma che in realtà erano già da anni in fase di
costante impoverimento.
I dati elencati con precisione dal dottor Beneggi sono impietosi e non lasciano adito a dubbi su come le
forze politiche che hanno preso decisioni in materia di sanità nella nostra Regione, abbiano
progressivamente depauperato il nostro ospedale. Il dato globale è di 2,6 posti letto ogni 1000 abitanti
senza considerare l’apporto delle strutture private con degenza che, nel nostro territorio, non sono
presenti. Considerando che nel comprensorio del saronnese è presente un bacino d’utenza, stimato in
difetto, di 180.000 abitanti, l’Ospedale dovrebbe avere la disponibilità di 468 posti letto. Qual è invece la
situazione attuale? A seguito della chiusura della maggior parte dei reparti durante la prima ondata del
virus, in epoca estiva sono stati riaperti un totale di 130 posti letto per degenze, con solo 16 di questi e una
sola sala operatoria per le 5 unità operative chirurgiche (Chirurgia generale, Ortopedia, Urologia, Oculistica,
Otorinolaringoiatria). Attualmente l’ospedale ha 155 posti letto di cui l’80% destinato a pazienti covid e il
restante 20% (30 posti letto) destinati alla cura delle altre patologie. Le visite ambulatoriali sono aperte solo
per urgenze e tutta l’attività annullata durante la prima ondata Covid non è stata più recuperata.
Anche gli ormai famigerati 22,5 milioni di euro più volte sventolati come bandiera nella campagna
elettorale per le amministrative dalla Lega, ammontano in realtà a 12 milioni di euro stanziati nel 2014, da
allora mai spesi, mentre i restanti sono fondi governativi destinati anche questi a fronteggiare il
Coronavirus. Nessun nuovo investimento è stato quindi destinato all’ospedale di Saronno dalla Regione,
nella prospettiva di farlo tornare ad essere l’ospedale di primo livello che è stato per tanti anni, servendo
egregiamente il proprio territorio. Proprio questo tema è al centro della petizione promossa da Obiettivo
Saronno, che ha superato le 3000 firme ed è ancora in corso, purtroppo al momento solo in alcune
farmacie, data la situazione contingente. La raccolta proseguirà fino a quando il sindaco Airoldi non sarà
ricevuto in Regione per discutere concretamente del futuro dell’ospedale. Siamo fiduciosi che il tema
dell’ospedale tornerà al centro delle azioni istituzionali non appena si placherà l’emergenza e che il sindaco
fisserà una nuova data per l’incontro pubblico con il Comitato, purtroppo annullato nel mese di ottobre.
Concordiamo con il dottor Beneggi che il territorio si dovrà muovere insieme – con Saronno come capofila –
a prescindere dai colori politici delle diverse amministrazioni dei comuni limitrofi per chiedere che vengano
spesi i soldi stanziati per la messa a norma della struttura e che vengano assunti medici e infermieri,
attirando nuovamente a Saronno delle eccellenze.
L’ospedale è un bene di tutti, come abbiamo sempre ripetuto e come ci dimostra anche in questi giorni il
sacrificio incessante di tutti gli operatori sanitari, che lavorano in una situazione estrema e sfiancante con
gravi carenze di organico per la salvaguardia della nostra salute. A tutti loro va ancora una volta il nostro
GRAZIE e la promessa che continueremo a combattere questa battaglia.

23 novembre 2020 – STREET ART, UNO STRUMENTO PER CREARE BELLEZZA NELLA CITTA’. IL CASO GECO A ROMA DI MAURO ROTONDI, CONSIGLERE COMUNALE PD Saronno

STREET ART, UNO STRUMENTO PER CREARE BELLEZZA NELLA CITTA’. IL CASO GECO A ROMA
DI MAURO ROTONDI, CONSIGLERE COMUNALE PD Saronno

Può esistere Etica senza estetica? Qual ruolo hanno le opere artistiche nella riqualificazione di periferie e
città dormitorio? Oggi le amministrazioni attente e lungimiranti si giovano sempre più delle opere di SREET
ART per rivitalizzare le città portando bellezza soprattutto in luoghi di emarginazione. Lo spunto per una
riflessione ce lo fornisce la storia del writer romano Geco, sorpreso e denunciato pochi giorni fa dopo
un’operazione, udite udite, di intelligence internazionale. Geco, per chi non lo conoscesse, ha dipinto muri
di grandi città, principalmente zone periferiche e disagiate, abbellite e riqualificate attraverso le sue opere
artistiche; ha posto la sua firma in posti apparentemente irraggiungibili e inaccessibili con alcune varianti
(tra cui quello più famoso, realizzato a Roma in via Magna Grecia, ‘Geco ti mette le ali‘) e al pari di altri
grandi writers ha contribuito a far emergere la cosiddetta street art, in cui rappresentazione del disagio,
provocazione e reinterpretazione della realtà trovano sempre più espressione in un’estetica raffinata e
ricercata in cui l’arte si pone al servizio della riqualificazione restituendo dignità ai luoghi. Anche se gli
imbrattatori esistono ancora sembra trascorsa un’eternità da quando i writers erano considerati artisti
frustrati e distruttivi, guardati di traverso dalla comunità. Oggi, in grandi e piccole città di tutto il mondo
sono sempre di più le opere realizzate e la street art non è più vista come arte povera.
In tutto ciò la Sindaca di Roma Virginia Raggi ha commentato in maniera pomposa la denuncia di Geco,
pubblicando un dettagliato post con tanto di foto di bombolette sequestrate e dichiarazione trionfante
della cattura del writer. L’atteggiamento è sembrato di pessimo di pessimo gusto. Sia chiaro: imbrattare i
muri è reato e per questo la legge farà il suo corso. Geco è un ragazzo di 30 anni e conosce bene le regole
del gioco, ora che è stato smascherato e il gioco è finito dovrà cambiare per forza la sua poetica. Ma
trattare Geco come se fosse Matteo Massina Denaro come ha fatto la sindaca di Roma è parso un
atteggiamento irriguardoso e contradditorio, soprattutto perché la sindaca di Roma risulta essere un’
ammiratrice di Bansky, il grande writer, di cui segue il profilo Instagram e di cui ha promosso una mostra a
Roma con tanto di patrocinio del Comune nonostante anche Banksy ‘sporchi’ i muri.
Tra Bansky e Geco, non c’è infatti differenza. Entrambi fanno la stessa cosa, entrambi per le loro opere non
chiedono il permesso. Banksy, artista planetario, realizza opere spettacolari di denuncia sociale sui muri in
diverse parti del mondo, Geco ripete soprattutto la sua firma in posti apparentemente irraggiungibili e
inaccessibili con alcune varianti (tra cui quello più famoso, realizzato a Roma in via Magna Grecia, ‘Geco ti
mette le ali‘). Banksy agisce con incursioni, la sua identità non è nota e le sue opere non vengono
annunciate. Anche Banksy, finora imprendibile, è stato denunciato dalle polizie di tutto il mondo e di sicuro
il governo israeliano non è stato contento dei disegni realizzati dall’artista sulla Striscia di Gaza.
Quindi perché Bansky si e Geco no? Per fortuna la mobilitazione non si è fatta attendere e un mail bombing
di protesta e indignazione ha inondato la casella di posta della Sindaca con frasi non certo lusinghiere.
Coinvolgere gli street artists è oggi un modo moderno e innovativo per avviare processi di inclusione in
luoghi dimenticati. La bellezza estetica di un luogo ne determina poi la rinascita sotto tutti i punti di vista. Di
recente un murales gigante raffigurante Gigi Proietti è apparso nel quartiere di Roma Tufello, quartiere
d’origine dell’attore, un tempo luogo di emarginazione e disagio di cui vergognarsi. Oggi gli abitanti sono
orgogliosi di abitare nel quartiere di Gigi Proietti, fieri dello splendido murales.
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